EFFETA' ODV

VEDERE di Maria Luisa Giogoli

Gv 9,1 Rabbi’, chi ha peccato, lui o i suoi genitori perché egli nascesse cieco? Rispose Gesù : né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio.

Anche noi della Caritas spesso siamo ciechi; non vediamo o non vogliamo vedere il dolore, la miseria, l’incapacità ad affrontare la vita di tante persone che vivono nel nostro territorio. Siamo spesso distratti da drammi in paesi lontani o troppo concentrati su noi stessi; per andare verso gli altri occorre abbassare le difese e ‘ascoltare’. Se siamo chiusi, giudicanti, allontaniamo gli altri illudendoci di fare la cosa giusta. Ma poi con il passare degli anni faremo terra bruciata intorno a noi e ci sentiremo soli.

La pandemia ci ha obbligati al ‘deserto’ e ci siamo trovati di fronte a noi stessi, dove trovare i colpevoli?

Mi insegnò a ‘vedere’ un ragazzo cieco che incontrai nel mio lavoro di assistente sanitaria.

Aveva 4 anni quando arrivò con la sua famiglia numerosa dalla Puglia, la povertà lì aveva spinti al nord in cerca di lavoro.

Si chiamava Felice, dopo tanti controlli e tentativi di cura, diventò cieco a 14 anni. Verso i 17 anni arrivò una pesante crisi che superò con la vicinanza e l’aiuto di molti operatori pubblici e tanto sostegno di amici.

Frequentò l’Istituto per ciechi di Firenze, dove gli insegnarono tante ‘abilità’ alternative. Aveva voglia di vivere e di imparare; insegnò poi anche a me che oltre ai nostri 5 sensi (vista, udito, tatto, gusto, olfatto) si possono sviluppare nuove sensibilità, risorse ed opportunità.

Certo i suoi talenti erano e sono tanti: simpatia, empatia, coraggio, determinazione e tanto amore per gli altri.

Ci perdemmo di vista per diversi anni ma poi nel 2005 lo rividi in televisione da Pippo Baudo che presentò Felice, lo scultore cieco. Arrivò nello studio con la sua prima opera, un cane che aveva plasmato con le mani ed il suo ‘radar’.

Molti programmi di intrattenimento lo invitarono e lo invitano, tutti incuriositi dalla sua storia.

Nel 2018 anche il CNR di Pisa lo ha chiamato per studiarne le potenzialità. Sugli YouTube è molto conosciuto per la sua scultura più importante: ” Il Cristo ri – velato’.

È stato invitato in tante scuole ed istituti dove insegna a bambini e ragazzi con disabilità varie a ricercare i propri talenti.

Anche in questo lungo periodo di pandemia ha continuato a lavorare e comunicare con l’aiuto della moglie e del suo bambino.

Gv 9,41 Se foste ciechi non avreste alcun peccato, ma siccome dite: noi vediamo, il vostro peccato rimane.

Maria Luisa Giogoli

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