EFFETA' ODV

Mi chiam(av)o Luana D’Orazio di Giuseppe Leone

Negli anni ‘50 le nostre città erano piene di ponteggi per la costruzione di nuovi edifici ed io osservavo, incuriosito ed incantato, gli operai muoversi disinvolti sulle impalcature. Settimana dopo settimana registravo l’avanzamento dei lavori per quanto era possibile ad un bambino di 6/8 anni.

Una volta, forse per imitazione, sfuggendo al controlli di mia mamma e di mia sorella mi avventurai in una sconsiderata passeggiata lungo il cornicione della palazzina dove vivevo a Roma (i cornicioni dei vecchi palazzi stile umbertino sono piuttosto larghi).

Molti anni dopo, per ragioni di lavoro mi sono trovato stesso sui ponteggi ma al posto dell’incoscienza di quel bambino, richiamavo in me la prudenza ed il rispetto delle norme di sicurezza che avevo imparato ed applicavo su me stesso e sugli operai occupati nel loro lavoro. Ed ho potuto verificare la facilità con la quale possono accadere gravi incidenti sul lavoro a causa di norme di sicurezza trascurate.

Qualche giorno fa abbiamo saputo del mortale incidente sul lavoro di una giovanissima donna Luana D’Orazio, una morte atroce di cui sarà certamente possibile conoscere anche tutti i particolari.

Perché questa morte? Per dare un senso ad ogni singola situazione parliamo di fatalità, di destino avverso, vogliamo dare un nome ad ogni evento, ma non è così semplice. La verità resta spesso un mistero. Sappiano però alcune cose.

I dati statistici ci dicono che abbiamo un tasso di morti per incidenti sul lavoro doppio rispetto alla Germania, è probabile che ad incidere sul tasso italiano sia anche il lavoro nero, tradizionalmente molto elevato.

Giusto una settimana fa, il 28 aprile, la Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro è passata quasi inosservata. Poi è arrivato l’infortunio della giovane donna, ma nel primo trimestre dell’anno si erano già contate 185 morti bianche purtroppo nulla di nuovo per chi vuole vedere.

Le leggi ci sono, già dal 2008 abbiamo il Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che è stata una grande conquista, ma quando vengono effettuati i (pochi) controlli i risultati parlano da soli: il tasso di irregolarità riscontrato dagli uffici competenti l’anno scorso per verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza è del 79,3%. E le imprese grandi e piccole, in Italia, sono milioni impossibile controllarle tutte!

Purtroppo nel nostro Paese manca una cultura sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro. In questi mesi si parla molto di salute e prevenzione, di leggi e regolamenti approvati soprattutto in riferimento alla pandemia, ma non basteranno mai le norme da sole se ognuno di noi non si sentirà parte di un tutto.

Ed oggi nel pensare alla giovane vita spezzata di Luana D’Orazio, non troviamo parole da rivolgere al suo piccolo. Se in ogni morte non ci sono mai parole ma solo silenzi, nel caso di una morte evitabile il silenzio diventa un urlo che vorrebbe spezzare il muro di indifferenza di tanti cuori.

Giuseppe Leone

(la foto da Wikipedia: Tiziano, Allegoria della Prudenza 1565-1570 ca ) e particolare

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