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L’eccezione e la regola di Giuseppe Leone

Un facoltoso Mercante deve attraversare un deserto per concludere un importante accordo commerciale. Durante il viaggio le differenze socio-economiche tra lui e il suo portatore, il Coolie, emergono e mentre il Mercante diventa sempre più impaurito dal deserto la sua violenza aumenta, dato che senza il supporto della polizia si sente indifeso da possibili attacchi da parte dei suoi dipendenti. Dopo aver licenziato la guida, il Mercante si perde nel deserto e comincia a soffrire per la mancanza d’acqua che affligge lui e la sua carovana. Il ricco capitalista spara al Coolie, credendo che l’uomo cercasse di aggredirlo, quando in verità il portatore gli stava solo porgendo l’acqua rimastagli nella borraccia.

Il Mercante viene portato a processo, ma viene assolto dall’accusa: secondo il Giudice, infatti, egli aveva tutti i diritti di temere persone di una classe sociale inferiore e di conseguenza l’omicidio era giustificato, indipendentemente dalle reali intenzioni del Coolie.(trama dell’opera teatrale di Bertold Brecht)

Al ritorno dalla chiesa, rileggevo il Vangelo di oggi 2 dicembre (Matteo) “Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà.”

E mi è tornato alla mente un autore, Bertold Brecht, che quaranta/cinquanta anni fa, orfano della fede nel Risorto, amavo leggere anche perché mi riconoscevo nella sua critica radicale alla società del tempo basata, a mio avviso, soltanto sul profitto e lo sfruttamento dell’uomo.

In particolare mi è ritornato alla mente “L‘eccezione e la regola”, della quale sopra ho riportato un brevissimo riassunto.

Brecht immagina un processo al mercante, nel quale viene assolto: il suo sospetto era anche troppo giustificato, giacché la cattiva intenzione del portatore verso di lui era la “regola”, mentre una buona intenzione era – in questo sistema – un’ “eccezione” assolutamente irragionevole e impensabile.

…..Quindi eccezione e regola, in questi giorni di maggiori difficoltà, anche economiche, ci troviamo a dover assicurare alimenti a chi non ne ha a sufficienza, questa mattina al fondo della chiesa, come spesso accade, nel cesto per la raccolta per la Caritas c’erano alimenti, un supermercato ci sta praticando il 10% di sconto sui prodotti acquistati, persone ci donano denaro…… e a molti di noi verranno alla mente altri simili episodi: eccezioni? regole?

In un sistema sociale ancora profondamente ingiusto sembrerebbero eccezioni! mentre la regola resta quella di pensare a se stessi, ma occorre interrogarci sul perché ci sia tuttora un forte bisogno interiore di aiutare il prossimo spesso anche da parte di donne e uomini che non si ritengono cristiani; un bisogno che, a volte, si esprime in organizzazioni sociali lontane dalla Chiesa.

Forse troppo spesso alla domanda di Gesù ”Quanti pani avete?” troppe persone – oggi e nel passato, che conoscono e conoscevano quella domanda – hanno opposto un glaciale silenzio trasformando la splendida eccezione del “Tutti mangiarono a sazietà” nella regola del mondo che ben conosciamo.

Eppure è certo che la domanda è sempre lì davanti a noi, come è anche certo che molti non si sentono di non rispondere….

Giuseppe

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