EFFETA' ODV

“Fratelli tutti” di Giuseppe Leone

“….è «un atto di carità altrettanto indispensabile l’impegno finalizzato ad organizzare e strutturare la società in modo che il prossimo non abbia a trovarsi nella miseria». È carità stare vicino a una persona che soffre, ed è pure carità tutto ciò che si fa, anche senza avere un contatto diretto con quella persona, per modificare le condizioni sociali che provocano la sua sofferenza. Se qualcuno aiuta un anziano ad attraversare un fiume – e questo è squisita carità –, il politico gli costruisce un ponte, e anche questo è carità. Se qualcuno aiuta un altro dandogli da mangiare, il politico crea per lui un posto di lavoro, ed esercita una forma altissima di carità che nobilita la sua azione politica.”

Il passo sopra riportato, che lega in modo inscindibile gli atti della carità diretti a singole persone con gli atti che prefigurano la costruzione di strutture più giuste e solidali verso tutta la comunità, mi sollecita qualche riflessioni da condividere con voi.

Per comunità, nel linguaggio corrente, intendiamo una struttura organizzativa sociale insediata in un territorio geografico limitato, in cui gli abitanti abbiano delle caratteristiche comuni. La sociologia ci spiega che una comunità si caratterizza per varie identità date da una storia collettiva, religione, ideali condivisi, tradizioni e/o costumi, lingua. Più spesso il legame è dato da qualche ideologia comune.

Ad esempio fino alla caduta del muro di Berlino il 9 novembre 1989 la contrapposizione, solo ideologica, tra mondo libero e mondo comunista ha costituito a lungo un apparentemente robusto legame comunitario. Oggi, rispetto a quella data, per tante e complesse ragioni, le nostre comunità sono più libere ma più fragili.

Ai tempi di Gesù Cristo nel mondo era diffusa la presenza di forti e coese piccole comunità ma Lui andò oltre e parlò dell’unicità della persona umana, unicità ancora viva in tanti Paesi, dove però si è appannato il senso della comunità. Dobbiamo ricrearlo facendo salva, insieme, l’importanza della persona.

Durante la pandemia nelle comunità legate da antiche forme di coesione sociale (Giappone, Corea del sud) o tenute insieme da dittature (Cina), la malattia ha procurato meno danni.

Ma nelle nostre terre dove mai le comunità infragilite potranno trovare la forza per reagire trovandosi strette tra una pandemia che in modo ciecamente naturale semina morte e sofferenza ed un impoverimento sociale sempre più ingiusto e profondo perché non adeguatamente contrastato dai Governi nazionali?

Certo sono sempre presenti atti di carità diretti ma non bastano senza lo sviluppo di una comunità governata, anche, dalla carità!

Papa Francesco sollecita tutta la comunità umana a riscoprire la bellezza della carità “….qualcuno aiuta un altro dandogli da mangiare, il politico crea per lui un posto di lavoro…” nessuna delle due forme di amore può mancare tra noi. E si torna così alla chiamata per tutti: dalla persona più semplice a quella più potente del mondo, ciascuna chiamata a concorrere al bene, ogni persona ugualmente importante ed insostituibile perché si cammina solo tutti insieme.

Giuseppe Leone

Il passo (n.186) riportato all’inizio dello scritto è tratto dall’Enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”, spero l’abbaino letta in molti, credenti o non. Di seguito il collegamento all’Enciclica    Fratelli tutti (3 ottobre 2020) _ Francesco  

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