EFFETA' ODV

Domande di Giuseppe Leone

In questa breve nota mi rivolgo ovviamente a tutti i lettori, ma in particolare a quanti operano nella Caritas.

E’ ormai lontano il 10 marzo 2020 quando si poteva leggere sui giornali: “I paesi colpiti sono 114 su un totale di 193, soprattutto nell’emisfero nord. Da quando è comparso, a dicembre 2019, il coronavirus ha causato oltre 118 mila contagi e 4.200 vittime. ….Cina, Italia, Iran e Corea del Sud sono i Paesi più colpiti….”.

Solo per fare un amaro paragone ad oggi nella sola Toscana siamo arrivati a 243.000 contagi ed oltre 6.700 vittime!

A 15 mesi da quei giorni tutto lascia ragionevolmente supporre che questa tragedia planetaria stia riducendo di molto, almeno in questa parte del globo, i suoi effetti devastanti grazie al buon senso ed ai corretti comportamenti di una moltitudine di persone e grazie, soprattutto, ad un anonimo esercito di scienziati che nel chiuso dei laboratori hanno dato vita ai vaccini.

Di certo in tutti questi mesi, direttamente o in via indiretta, avremo incontrato il virus od i suoi effetti e ci saremo interrogati sulle conseguenze nella nostra vita e come ogni altro evento che ci ha sconvolto potremo ricordarlo semplicemente come un tempo strappato alla nostra esistenza da una divinità perfida: come certe immagini di insediamenti umani con un tessuto urbano lacerato da bombardamenti o terremoti; come un male assoluto.

A breve torneremo di nuovo ad incontrarci di persona per costruire insieme nuovi progetti e nuovi aiuti da proporre alle nostre comunità.

Potremmo iniziare interrogandoci su quanto di positivo o negativo abbiamo scoperto in noi ed intorno a noi in questo lungo e singolare periodo. Immagino che tra le innumerevoli riflessioni ed analisi che abbiamo letto sui giornali o in rete qualcuna ci avrà colpito con maggiore forza. Da parte mia propongo qualche semplice domanda:

– mi sono spiritualmente chiuso in me stesso o all’interno della mia famiglia così come ero costretto a fare fisicamente?

– nella nostra attività nella Caritas come ho vissuto l’incontro con i più bisognosi che che in questi mesi ci hanno chiesto aiuto?

– le crescenti sofferenza, le tante povertà visibili come sono risuonate nel mio cuore? ed a contatto del mio sistema di valori o della mia fede esibita o dichiarata?

Ciascuno risponderà in vario modo alle riflessioni, alle analisi ed agli interrogativi sopra riportati; noi, però, dovremmo farlo alla luce delle recenti esperienze vissute nel nostro impegno di servizio. Solo così tutti insieme potremmo trarre dalle nostre risposte alcune indicazioni utili per offrire un contributo personale alla “ripartenza” dopo il covid.

Credo che prima degli incontri di persona da riprende al più presto possibile, sarebbe intanto utile valersi di questo canale telematico per condividere spunti di riflessione.

Giuseppe Leone

(la foto da ANSA.it:

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