In natura la presenza della pressione e della temperature modifica profondamente le strutture originarie della roccia, trasforma ogni stratificazione, fossile e struttura sedimentaria presenti inizialmente.
Nel caso del marmo l’esistenza di impurità nella roccia determina le diverse colorazioni che lo caratterizzano. I lenti processi che queste impurità subiscono conferiscono tutte quelle meravigliose venature tipiche del marmo e trame colorate sui toni del rosso, del verde, del grigio….
Dapprima si utilizzò il marmo bianco l’unico puro e perfetto per cui tantissimi monumenti furono interamente realizzati con questo materiale. In seguito si prese ad impiegare anche il marmo colorato (forse perché appunto considerato impuro).
In un Centro di ascolto della Caritas vengono tante persone per chiedere aiuto in una stagione della loro vita particolarmente difficile, in gran parte per un periodo limitato di tempo, quanto basta per riprendersi. Chiedono vari generi di aiuti, anche alimentari, e sempre una parola di conforto.
A volte, anche a distanza di tempo, una telefonata, una visita, un gesto per farci sapere che si ricordano di noi.
Ieri una persona alla quale abbiamo prestato un certo aiuto in una fase temporale in cui si trovava in gravi difficoltà economiche, ha telefonato perché voleva portarci alimenti da dare a chi ne aveva bisogno: così ha fatto consegnandoci una grande quantità di cibo.
E’ stato il suo modo di esprimere la sua riconoscenza ma anche un modo di ricordare un periodo duro della sua vita.
Ricordare, appunto, azione che per molti risulta troppo dolorosa ed allora si preferisce (provare a) dimenticare un periodo amaro della propria esistenza.
Ma per quanti riescono a non dimenticare, le ferite di quel lasso di tempo diventano un’opportunità di crescita spirituale non più ferite aperte, che procurano dolore, ma canali per scoprire l’altro, segni indelebili del proprio stare al mondo.
Un po’ come il processo del marmo colorato che trasforma le impurità in bellezza.
Ed anche un modo per augurare: Buon Natale!
Giuseppe Leone
nelle foto:
Santa Maria delle Carceri, Prato (da viamichelin.it) –
Altare della Patria, Roma (archeoroma.it)
