EFFETA' ODV
Il Concilio Vaticano II - Istituto Luigi Sturzo old.sturzo.it

“……affinché……il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami.” di Giuseppe Leone

Il Concilio ecumenico Vaticano II, fu indetto il 25 dicembre 1961 e inaugurato l’11 ottobre 1962 da papa Giovanni XXIII, che ne presiedette il primo “periodo”. Poi dopo la sua morte (3 giugno 1963), papa Paolo VI lo continuò e presiedette fino alla chiusura (8 dicembre 1965).

Gli atti del Concilio Vaticano II sono formati da 4 costituzioni, da 9 decreti e da 3 dichiarazioni.

Il passo sopra riportato è tratto dal Proemio (introduzione) alla “Dei Verbum” (Parola di Dio) una delle 4 costituzioni riguardante la “Divina Rivelazione” e la Sacra Scrittura, che fu promulgata da papa Paolo VI – esattamente 56 anni fa – il 18 novembre 1965, in seguito all’approvazione dei padri conciliari riuniti in assemblea con 2.344 voti favorevoli e 6 contrari.

La “Dei Verbum” pose di nuovo al centro della vita della Chiesa e dei singoli cristiani la Bibbia, che all’epoca del Concilio di Trento, per reagire alla diffusione del testo in lingua volgare promosso dalla Riforma protestante, era stata vincolata al testo latino diventando un testo riservata al clero e ad un limitato numero di persone che comprendevano la lingua latina.

Se anche prima del Concilio Vaticano II operavano, tra gli altri: l’Azione cattolica, gli Scouts cattolici, Comunione e Liberazione, l’Opus Dei, i Focolarini, le ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), a seguito dell’impulso conciliare nacquero tra gli altri: il Cammino neocatecumenale, la Comunità di Taizé, la Comunità di S. Egidio, le comunità di base, il movimento carismatico.

Per un lungo periodo questi movimenti sostennero lo spirito conciliare sempre osteggiato da una parte delle gerarchie ecclesiastiche; questa frazione, minoritaria ma potente, specie nella Curia romana oppose forti resistenze a Papa Paolo VI come oggi si oppone a Papa Francesco. Tali resistenze si comprendono meglio leggendo i testi conciliari densi di contenuti potentemente profetici.

Come le montagne più giovani – formate nella costa terrestre milioni di anni fa a causa di azioni generate all’interno della Terra – hanno cime acuminate e pareti ripide, mentre quelle più antiche erose e consumate dall’azione delle piogge e dei venti non sono molto alte e presentano forme meno aspre, così nel cammino cristiano ci sono momenti in cui le resistenze al rinnovamento della Chiesa, che aspira ad essere sempre più aderente alla Parola del Salvatore, si manifestano in forme analogamente acuminate e molto visibili.

Il tempo della pandemia è stata a mio parere uno di quei momenti, è stata cioè l’occasione per fare emergere nel mondo occidentale “montagne in forma acuminata e ripida”. Il materiale costituente queste “montagne” è fornito dall’individualismo sfrenato, dal “tradizionalismo” cattolico, ortodosso, protestante e dai forti movimenti politici reazionari. Come amalgama di così diversi materiali si utilizzano motivazioni bioetiche e morali, amplificate dai siti internet sulle quali, però, papa Francesco già nel mese di gennaio di quest’anno è stato molto netto: “Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica. Perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri”.

Il ritorno continuo allo studio dei testi conciliari è un ottimo vaccino spirituale contro tante derive reazionarie.

Giuseppe Leone

la foto: Il Concilio Vaticano II – Istituto Luigi Sturzo (da old.sturzo.it)

 

 

COSTITUZIONE DOGMATICA SULLA DIVINA RIVELAZIONE
DEI VERBUM

PROEMIO

1. In religioso ascolto della parola di Dio e proclamandola con ferma fiducia, il santo Concilio fa sue queste parole di san Giovanni: « Annunziamo a voi la vita eterna, che era presso il Padre e si manifestò a noi: vi annunziamo ciò che abbiamo veduto e udito, affinché anche voi siate in comunione con noi, e la nostra comunione sia col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo » (1 Gv 1,2-3). Perciò seguendo le orme dei Concili Tridentino e Vaticano I, intende proporre la genuina dottrina sulla divina Rivelazione e la sua trasmissione, affinché per l’annunzio della salvezza il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami. (1)

………………..

(1) Cf. S. AGOSTINO, De catechizandis rudibus, 4,8: PL 40, 316.

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